No, non è uno scherzo: turismo spaziale.
Quanto si spenderebbe per viaggiare finalmente nello spazio?
È davvero possibile? Le navicelle spaziali non sono solo il viaggio mentale di qualche regista visionario e fantasioso?
Incredibile, ma vero, ne possiamo parlare come di una cosa fattibile.
Grazie agli scienziati pazzi della Virgin Galactic, ora il turismo spaziale esiste, naturalmente con segmenti di prezzo destinati ai VIP ed alle persone facoltose, per i quali sarebbe un altro tra i mille sfizi da togliersi.
Sicuramente Parigi, Buenos Aires e Roma sono splendide… ma vogliamo paragonarle a un giretto nello spazio? Peccato solo non poter mettere il braccio fuori dal finestrino con la musica a palla!
Scherzi a parte, non vi stiamo prendendo in giro, perché personalità importanti del Jet-Set del cinema di Hollywood e del panorama musicale hanno già prenotato la loro avventura per guardare dal finestrino mentre attraversano lo spazio verso la Luna. Parliamo di Brad Pitt e Angelina Jolie, Lady Gaga e Justin Timberlake. E sicuramente, ce ne saranno altri.
Richard Branson è il genio fondatore della Virgin Galactic, che insieme ai suoi collaboratori ha avuto una vista acuta e lunga, ad inventarsi questo splendido progetto e a concepire Space Ship Two, una sorta di doppio aereo che porta al suo interno un altro mezzo volante, che si chiama White Knight, nel quale siedono proprio i passeggeri.
In pratica il Cavaliere Bianco viene sganciato dal velivolo che lo contiene nel vuoto, ad un’ altezza di circa 15mila metri, letteralmente in caduta libera e in balia della leggiadra sensazione di assenza totale di peso.
Solo raggiunto il confine con l’atmosfera, saranno accesi i supermotori, a circa cento chilometri dal suolo.
Non ci saranno i classici raggi laser e le navicelle da colpire come nei videogiochi, ma si tratta di un’esperienza fuori dal normale che sicuramente tutti sognerebbero.
Certamente da quel che appare dall’esterno, anche se spaventosa, può essere che questa apertura di nuove frontiere oltre il suolo terreno, possa spalancare le porte a qualcosa di nuovo e sconosciuto che potrebbe anche portare ricchezza e benessere, sempre tenendo conto che si tratta di un turismo elitario.
Diciamo che ci vorrebbe un bel po’ di tempo, prima di riuscire a raccogliere e mettere da parte i soldini sufficienti per fare i turisti spaziali, in quanto un volo verso lo spazio che parte dal New Mexico costa circa 250.000 dollari.
A questo proposito, e non solo, si sono scatenati i dibattiti sull’argomento: un giro nello spazio di soli pochi minuti, 6 per la precisione, costerebbe addirittura il doppio di quello che è il fabbisogno medio di una famiglia americana in un anno. Sicuramente un consumo di energia notevole, che ha messo Mister Brandon sulla graticola mediatica, oggetto di critiche per la sua idea considerata da molti di futile utilità e poca fruibilità, ma soprattutto fonte di inquinamento e grande spreco energetico.
Se vogliamo guardare a qualche precedente, il primo magnate ossessionato dal viaggio nello spazio è stato Joseph Tito, che nel 2001, è stato capace di spendere bene 20 milioni di dollari per una settimana Sulla Stazione Spaziale Internazionale. Si è così guadagnato di diritto, l’ambito titolo di primo turista spaziale.
Invece il primo volo della Virgin Galactic risale all’inizio del 2013, un successo testimoniato dal raggiungimento dei 22.000 metri di altezza alla folle velocità di 2.000 chilometri orari.
Purtroppo il primo vero e proprio volo ufficiale del White Knight, fissato nel test previsto per l’1 Novembre 2014, è finito in tragedia, con la morte del pilota. Una volta sganciato, il Cavaliere Bianco ha perduto quota precipitando nell’arido deserto del Mojave. Chiaramente non il miglior biglietto da visita per questa nuova impresa, ma Richard Branson non demorde, e dopo aver sofferto e onorato la memoria del caduto con i parenti, si appresta a continuare col suoprogetto.
Ne vedremo delle belle, state sintonizzati!